CRISI AGRICOLTURA: BUFARDECI RICEVE SINDACI DELLA PROVINCIA DI TRAPANI

PALERMO – Una delegazione di sindaci della Provincia di Trapani, insieme a un gruppo di imprenditori dei settore vitivinicolo, è stata ricevuta ieri pomeriggio a Palermo dall’assessore regionale alle risorse agricole e alimentari, Titti Bufardeci.
Al centro della discussione la crisi del settore, che rischia di avere conseguenze disastrose per l’economia siciliana. I sindaci, guidati dal primo cittadino di Trapani Girolamo Fazio, hanno sottoposto al dipartimento una serie di temi, chiedendo soprattutto di sbloccare le procedure per il mondo agricolo collegate alla legge 6/2009, approvata dall’Ars a maggio dello scorso anno. Le prime misure – e precisamente gli articoli 16 e 17 di quella norma – sono stati oggetto, proprio la settimana scorsa, della sigla di una convenzione con il sistema bancario.
“La crisi dell’agricoltura – spiega Bufardeci – va affrontata con coraggio, tempestività e determinazione. Da questa situazione drammatica, ne sono convinto, possiamo uscire rafforzati e più competitivi. E’ necessario creare i presupposti affinché i piccoli produttori possano aggregarsi per creare sinergie utili a superare questa tempesta perfetta. Sono sempre i più deboli a pagare il prezzo delle congiunture negative: basti pensare al prezzo del grano o a quello delle uve da tavole e da vinificazione, e poi confrontare i risultati con quanto costano al consumatore i prodotti che finiscono sulle nostre tavole”. Su questo punto, Bufardeci preannuncia nuovi interventi: “è evidente che dobbiamo sostenere una politica della qualità, ma la qualità ha un senso se può essere controllata”. Quello dei controlli è comunque un tema delicato, e il responsabile dell’assessorato intende ampliare anche alle evidenti distorsioni della filiera commerciale.
“Le risorse della programmazione comunitaria – continua l’assessore – devono essere utilizzate bene e presto. Sono la chiave di volta per invertire la tendenza e confermare le eccellenze produttive del mondo agricolo siciliano”.

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