Santa Margherita di Belìce - Teatro Sant'Alessandro 30 settembre 2012 - ore 17,00
IL COMITATO NO TRIVELLAZIONI NELLA VALLE DEL BELICE
invita
tutti i cittadini dei
Comuni di Montevago, Santa Margherita di Belìce, Bisacquino, Campofiorito,
Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana degli
Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Alcamo, Gibellina,
Poggioreale e Salaparuta e dei comuni limitrofi a partecipare,
domenica
30 settembre alle ore 17,00
presso
il Teatro Sant' Alessandro a Santa Margherita di Belìce,
all’assemblea per discutere sul progetto di
ricerca di idrocarburi nella Valle del Belìce, con lo scopo di organizzare e coordinare le azioni future.
Il
comitato ritiene necessario richiamare l'attenzione di tutti i cittadini sulla
necessità di opporsi alla realizzazione dell’attività di ricerca e sfruttamento
di idrocarburi nella Valle del Belìce, riguardo alla quale è stata pubblicata
richiesta di concessione da parte della società italiana, l’Enel Longanesi
Evelopments S.r.l., denominata “ MASSERIA FRISELLA", richiesta che
coinvolge 17 comuni nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo.
Le motivazioni principali per cui è necessario opporsi sono le seguenti:
* I danni alla salute che comporterebbe
inevitabilmente l’estrazione petrolifera con le sue tecniche;
* La comprovata incompatibilità delle trivellazioni con il nostro territorio ad alto rischio sismico;
* Lo stravolgimento strutturale del nostro territorio a naturale vocazione turistica e agricola;
* Il rischio di inquinamento oltre a quello dell’aria e del suolo, delle falde acquifere sotterranee;
* La perdita da parte del cittadino di ogni sovranità sulla propria terra e della svalutazione dei propri immobili.
* La comprovata incompatibilità delle trivellazioni con il nostro territorio ad alto rischio sismico;
* Lo stravolgimento strutturale del nostro territorio a naturale vocazione turistica e agricola;
* Il rischio di inquinamento oltre a quello dell’aria e del suolo, delle falde acquifere sotterranee;
* La perdita da parte del cittadino di ogni sovranità sulla propria terra e della svalutazione dei propri immobili.
Alla luce, inoltre, delle esperienze vissute in altri comuni, risulta evidente che la politica economica delle trivellazioni, al di là delle campagne di falso sviluppo promosse, ha significato solo sfruttamento, deturpamento e impoverimento del territorio e dei suoi abitanti. E, a tal proposito, emergono seri dubbi circa i reali interessi intorno alla proposta di “spirtusare ‘a terra”…
Su questo problema così importante la nostra comunità ha il dovere di assumere una posizione univoca, a tutela di beni primari come la salute umana e animale, della salubrità del suolo, dell’aria e dell’acqua, a custodia del territorio da probabili rischi e a salvaguardia dell'identità agricola e turistica del suo paesaggio.
Grazie per la Vostra
attenzione.
N.B. Il comitato è aperto a
tutti coloro che condividono i suoi principi ispiratori.