Un’altra Dop per la Sicilia - La Vastedda del Belice ottiene l'ok di Bruxelles

PALERMO (19 febbraio 2010) – Il patrimonio agroalimentare della Sicilia si arricchisce con un’altra Dop: la Vastedda del Belice ha ricevuto l’ok da Bruxelles. «Con questa nuova Dop viene premiata una lunga storia di saggezza e tradizione contadina nel settore lattiero-caseario. È un ulteriore riconoscimento a una terra come la Sicilia, in grado di offrici da sempre un patrimonio enogastronomico di eccellenza, che tutto il mondo conosce e ci invidia». Con queste parole il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, ha commentato la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea della domanda per il riconoscimento della Vastedda della valle del Belìce Dop. Se entro sei mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta gli altri Stati europei non presenteranno domanda di opposizione, la nuova Dop potrà essere iscritta ufficialmente nel registro delle denominazioni delle Dop e Igp dell’Unione europea.
Cosa è La Dop Vastedda della valle del Belìce è un formaggio di pecora a pasta filata che va consumato fresco, ottenuto con latte ovino intero, crudo, ad acidità naturale di fermentazione, di pecore di razza Valle del Belìce. Ha la forma tipica di una focaccia con facce lievemente convesse, pasta compatta bianca con qualche striatura dovuta alla filatura artigianale. L’aroma è quello caratteristico del latte fresco di pecora con un sapore dolce, fresco e gradevole, con venature lievemente acidule e mai piccanti. Il nome Vastedda deriva dalla forma che il formaggio acquisisce dopo la filatura, quando viene messa a rassodare in piatti fondi di ceramica, “Vastedde”, onde conferirgli la forma di pagnotta.
Luoghi e metodi di produzione La zona geografica di allevamento degli ovini, di produzione del latte, di trasformazione e di condizionamento del formaggio è compresa in alcuni comuni della provincia di Agrigento: Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce e Sciacca; di Trapani: Calatafimi, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa e Vita; di Palermo: Contessa Entellina e Bisacquino limitatamente alla frazione denominata «San Biagio». Nella Valle del Belice viene utilizzato per la produzione di Vastedda il latte di pecora autoctona, oggi elevata a razza «Valle del Belice», nota per la produzione di un latte con buone caratteristiche casearie. L’ovinicoltura e l’attività casearia, nell’area di produzione del formaggio Vastedda della valle del Belìce, hanno un’antichissima tradizione. Ancora oggi l’allevamento è di tipo tradizionale e viene praticato in ovili in grado di offrire un ricovero adatto alle esigenze degli ovini e al loro benessere, con positivi riflessi sulla qualità del latte utilizzato nella produzione della Vastedda della valle del Belìce.
Fonte: Terrà


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