Campobello di Mazara - LEGALITA’ E SVILUPPO, PRESENTATI SEI PROGETTI PER I BENI CONFISCATI A SPEZIA

IN UN TERRENO SI PUNTA AL FOTOVOLTAICO, I PROVENTI IN UN FONDO DI GARANZIA
Gli introiti derivanti dalla vendita dell’energia alla Rete serviranno per le imprese artigiane con vittime di mafia, usura o lavoro
Una ludoteca, un’elipista, un centro d’ascolto, un’area attrezzata, il recupero di un agrumeto ed uliveto e in un sesto terreno un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Sono questi i sei progetti che il Comune di Campobello di Mazara ha presentato al Consorzio Trapanese per la legalità e lo sviluppo, nell’ambito dei nuovi finanziamenti del Ministero dell’Interno, legati alla nuova programmazione dei fondi comunitari 2008-2013. L’Ente è stato il secondo, dopo quello di Vita, a presentare la progettualità completa per candidarsi ad ottenere i fondi. Il gruppo di lavoro – ne fanno parte Salvatore Montalbano e Marco Bascio, con la supervisione dell’assessore ai lavori pubblici, Maurizio Agola – ha già inviato i sei progetti, tra i quali spicca uno del tutto sperimentale. Si tratta di un impianto fotovoltaico che il Comune vuole installare in un terreno di 20 mila metri quadrati di contrada Tonciolo a Campobello, confiscato al boss Nunzio Spezia: 1320 pannelli solari che consentiranno una produzione annua stimata di 510 mila Kwh. L’Ente venderà l’energia prodotta alla Rete e gli introiti confluiranno in un fondo comunale di garanzia per il finanziamento di microimprese e di progetti a carattere artigianale e conduzione familiare. La particolarità sta nel fatto che le imprese ammesse al finanziamento devono avere avuto familiari vittime di mafia, usura o d’incidenti sul lavoro. «E’ una novità che abbiamo voluto inserire in questo progetto sul quale crediamo molto – spiega l’assessore Maurizio Agola – in un percorso di legalità e sviluppo nell’utilizzo dei beni confiscati». Per il progetto del fotovoltaico saranno necessari 1 milione 850 mila euro. Tra gli altri progetti c’è anche la realizzazione di una ludoteca in un terreno che fu di Spezia, in via Trento a Tre Fontane (132 mila euro), il recupero di un fondo agricolo con uliveto e agrumeto in contrada Cusa (sempre di Spezia) a Campobello, per rimetterlo in produzione (133.500 euro), la realizzazione di un’elipista in contrada Balatelle che servirà per interventi di protezione civile e soccorso. Il costo di questo progetto è di 430 mila euro. Un quinto progetto (275.600 euro) è stato presentato, invece, per la realizzazione di un centro d’ascolto e prevenzione dei problemi sociali, al primo piano della casa di piazza Nino Buffa, confiscata sempre a Spezia. Al piano terreno è già operativa la sede cittadina dell’Avis. L’ultimo progetto presentato riguarda invece la sistemazione di un’area attrezzata in un terreno di 2.960 metri quadri, in contrada Campana a Torretta Granitola, confiscato a Vincenzo Piazza. «In tempi record abbiamo stilato la nostra progettualità legata ai beni confiscati – ha detto il sindaco, Ciro Caravà – l’obiettivo rimane quello di restituire presto alla fruizione cittadina i beni che una volta erano della mafia. Niente più case e terreni abbandonati ma beni che rispondano a due principi cardine della società: legalità e sviluppo».

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