Ancora precisazioni dell'AU Truglio della Belice Ambiente

“Le dichiarazioni che ho rilasciato stamattina non intendevano attaccare un parlamentare, ne la sua libera esplicazione del potere di sindacato ispettivo. Mi sono stupito del contenuto dell’interrogazione che è fondata su dati storici di fatto infondati. La discarica di Castelvetrano non è stata aperta dall’Ato Tp2 Belice Ambiente Spa, ma dalla Presidenza della Regione nel luglio 2007, su parere favorevole del Ministero dell’Ambiente. L’Ato Tp2 ha gestito la discarica per undici mesi, attivando tutte le misure prescritte dal Ministero, ed ogni attività compiuta è stata via via comunicata anche alla Regione Siciliana. Quando nel giugno scorso sono emersi i dati che indicavano la presenza di percolato, nelle more dell’accertamento delle cause e della gravità del fenomeno, l’Ato Tp2 ha autonomamente e cautelarmente, chiuso la discarica, che ad oggi non risulta in esercizio. Al termine della conferenza di servizio di oggi, posso rassicurare tutti che attualmente non risulta dimostrata alcuna contaminazione del suolo e delle falde acquifere della zona vicino la discarica di Castelvetrano. Gli ultimi risultati delle analisi approfondite discussi stamattina, pur non consentendo ancora di individuare la causa del percolato, consentono di definire il fenomeno come localizzato e circoscritto e in fase di regressione e di affermare che da quando sono state messe in atto le misure d’emergenza, il fenomeno d’infiltrazioni nel terreno non è cresciuto. I valori del suolo non indicano inquinamento, tenuto conto che le sostanze rintracciate sono compatibili col suolo agricolo. Non è corretto parlare di contaminazione dei pozzi, perché il percolato non è a contatto con la falda e gli stessi pozzi, documentati dal Genio Civile, che sono attualmente oggetto di monitoraggio, sono a distanza di tre chilometri dalla discarica. Mi auguro che l’onorevole Giuseppe Marinello voglia accettare l’invito che gli rivolgo anche a nome degli undici sindaci, di visitare il nostro territorio, i nostri impianti e di verificare il funzionamento del servizio di raccolta differenziata porta a porta, che ha consentito in meno di un anno di raggiungere la percentuale del 25% in base d’Ambito, cinque volte superiore alla media regionale e al di sopra della media nazionale”.

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