Nucleare?


In seguito al disastro ambientale di Chernobyl (nella foto sopra) del 1986, l’80% degli italiani con il referendum del 1987, decisero di “cancellare” il nucleare in Italia. Prima di quella data erano ben quattro le centrali italiane in funzione (Trino Vercellese, Caorso, Foce Verde e Sessa Aurunca del Garigliano). Peccato che compriamo energia prodotta da quelle centrali nucleari che da noi è vietato costruire e che circondano pericolosamente il nostro paese. Sono infatti più di 100 le centrali atomiche (59 in Francia, 17 in Germania, 5 in Svizzera, 1 in Slovenia, 4 in Ungheria, 8 in Spagna, 19 in Gran Bretagna, 8 tra Belgio e Olanda ecc. ecc.) che in caso di gravi incidenti potrebbero far ricadere sostanze radioattive in Italia. A causa dell’aumento della domanda di energia che salirà del 40% entro la fine del 2100, oggi invece si ricomincia a parlare di nucleare. Ma considerato che tutte le centrali nucleari in questione sono tutte a fissione e funzionano con atomi di uranio, si è stimato che in caso di decuplico del numero delle centrali nucleari nel mondo (oggi sono 436), cioè se si arrivasse a circa 4000 centrali atomiche, verrebbe coperto il 60% del fabbisogno mondiale. Però in tal caso le riserve di uranio conosciute ( circa 4,2 milioni di tonnellate) si esaurirebbero nell’arco di circa 6-7 anni. (Fonte: Panorama e Airone)

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