DISCARICA, RIFIUTI URBANI BIODEGRADABILI: NUOVA PROROGA AL PIANO NAZIONALE


L’entrata in vigore del Piano «Rifiuti Urbani Biodegradabili» promosso nell’ambito del decreto legislativo 36 del 2003 è stata prorogata di un anno (per la terza volta consecutiva) dal Ministero dell’Ambiente. Il Piano, che prevede la riduzione del conferimento dei biodegradabili (carta, cartone, organico, verde, legno indumenti, rifiuti che incidono per il 65% circa) in discarica, per gli undici comuni dell’Ato Tp2 e il comune di Marsala (che conferiscono nell’invaso di Campobello) sarà, invece, applicato dall’1 marzo. La Provincia Regionale di Trapani ha stretto i tempi rispetto alla proroga del Ministero e per la discarica di contrada Campana-Misiddi applicherà le prescrizioni previste già a partire dall’1 marzo. Secondo quanto previsto dal Piano in discarica non potranno più finire rifiuti urbani biodegradabili in quantità superiore a 173kg/anno per abitante. Ciò significa che sarà necessario fare un’ottima raccolta differenziata, in caso contrario, se si dovesse superare il limite, i rifiuti dovranno essere dapprima trattati. A firmare l’ordinanza è stato mercoledì sera il presidente della Provincia, Mimmo Turano e gli uffici hanno provveduto a notificarla alla «Belice Ambiente Spa», gestore della discarica dove attualmente vengono conferiti i rifiuti solidi urbani degli undici comuni dell’Ambito e del comune di Marsala (appartenente all’Ato Tp1). Secondo i dati di raccolta, attualmente la «Belice Ambiente Spa» è a quota 220kg/anno, a differenza della città di Marsala che, analizzando i dati in possesso alla società, supererebbe anche i 400kg/anno per abitante. L’Ato Tp2 ha già pianificato l’implementazione del sistema di raccolta differenziata negli altri comuni e questo consentirà, entro i due mesi di proroga, di rientrare entro il limite consentito dal decreto. «Avere investito risorse nella raccolta differenziata è stata la scelta vincente – spiega l’amministratore unico, Francesco Truglio – soltanto un buon sistema consentirà di valorizzare i rifiuti come risorsa, portandoli al riciclaggio e di conferire sempre di meno in discarica». La Provincia si “appella” dunque alla questione ambientale e ha così stretto i tempi, rispetto alla proroga nazionale. Chi, dall’1 marzo, conferirà nella discarica di contrada Campana-Misiddi a Campobello (la cui apertura è stata prorogata di altri sei mesi, ndr) e non rientrerà nel parametro consentito dal decreto, dovrà dunque ricorrere a vie alternative: o conferire in altre discariche oppure trattare dapprima i rifiuti in impianti di selezione, che sono pochi in Sicilia occidentale e, tra l’altro, di modeste dimensioni. «Scegliere questa via e non un’ottima raccolta differenziata farebbe lievitare enormemente i costi di conferimento – commenta Truglio – con ricadute pesanti sui cittadini. La società, insieme a tutti gli undici sindaci dell’Ambito Tp2, già un anno fa ha fatto una scelta di campo, quella di avviare la differenziata col “porta a porta” in molti paesi e con l’apertura dei centri di raccolta. Ci abbiamo creduto, i cittadini dell’Ambito sono stati i veri protagonisti. I risultati si sono visti e continuano ad arrivare con successo».

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