Acqua: la Corte Costituzionale ferma le privatizzazioni il Sindaco Botta: “mi sono svegliato meno fuori legge”
La
Corte Costituzionale accoglie la questione di legittimità costituzionale
sollevata dalla Regione Puglia in ordine all'articolo 4 della Finanziaria-bis
2011 che aveva reintrodotto la possibilità di privatizzare i servizi pubblici
locali, tra cui l’acqua, in spregio al risultato referendario del giugno 2011,
ritenendo costituzionalmente illegittima questa poiché ripristina una normativa
abrogata dalla volontà popolare attraverso referendum.
“Questa
mattina mi sono risvegliato meno fuori legge di prima – afferma il Sindaco di
Menfi, Michele Botta, tra i sindaci a non aver consegnato le reti idriche al
gestore privato –. Ero certo di questo risultato perché una leggina fatta da un
Parlamento di nominati non poteva oltraggiare la volontà di oltre il 90% del popolo
italiano.
Devo
dare merito al Presidente della Regione Puglia che ha presentato per tempo il
ricorso innanzi la Corte Costituzionale credendo in questa battaglia di
democrazia, – conclude il Sindaco Botta, che è anche primo firmatario di una
proposta di legge popolare all’ARS per l’acqua pubblica – a differenza del suo
collega siciliano, Raffaele Lombardo, che tra una nomina e l’altra, ha
continuato, fino all’altro ieri, a diffidare i comuni a consegnare le reti
idriche ai gestori privati”.